Il problema dell’uso degli stupefacenti da parte dei giovani

Incontro con Don Antonio Coluccia, parroco di Tor Bella Monaca.

Regioni & Città

Olevano Romano (Rm):

“Contro la droga”, incontro con gli studenti

dell’IIS Renato Cartesio

 

La scuola è un luogo culturale, le sue finalità sono culturali, la cultura è il prendersi cura, l’aver cura, il curarsi in primo luogo di sé stessi, dell’ambiente nel quale si vive, dei propri bisogni, dei propri sentimenti, delle proprie aspirazioni, desideri, sogni, passioni, in secondo luogo di tutto ciò che è altro da noi, dell’altro, del volto dell’altro e tutto questo avviene all’interno di uno spazio e di un tempo che sono la cornice, la trama di un tessuto che è il vivere con le sue gioie e le sue asprezze.

Il nostro compito di docenti, di genitori, di adulti, in un luogo culturale quale è quello della scuola, che ha finalità culturali, è, allora, quello di prenderci cura, di aver cura di ragazze e ragazzi che si trovano a vivere l’avventura affascinante, stupefacente e meravigliosa del conoscere e del crescere, che devono imparare ad orientarsi, a guardare il cielo, ad avere una bussola, per intraprendere il viaggio della vita lungo i sentieri ora diritti, ora tortuosi che ci portano a noi stessi e all’altro da noi.

Nella mattinata del primo febbraio 2024, presso l’I.S.S. Cartesio di Olevano Romano, alla presenza del Dirigente Scolastico, delle Autorità politiche Regionali e Comunali, delle Forze dell’Ordine, questa esigenza di cultura, come prendersi cura, si è realizzata nell’incontro delle studentesse, degli studenti e dei Docenti presenti, con i volti, l’esperienza e la testimonianza di un giovane e di don Antonio Coluccia.

 

Forte e pressante è stato il richiamo a non farsi rubare sogni, desideri, la vita stessa e gli affetti delle persone più care. Un’occasione preziosa per riflettere sul valore dell’educare, dell’indicare la strada del discernimento tra chi ti vuole rubare il futuro e chi cerca, nella comunità scolastica, di farti andare oltre  i limiti delle “prigioni” dell’ignoranza, dell’indifferenza e della superficialità, grazie all’approfondimento e allo studio di quel grande patrimonio di umanità, di scienza, di saggezza che ogni singolo insegnamento mette a disposizione in un continuo confronto e in un serrato dialogare.